Che cos'è RVP (Ripristino Vertebrale Posturale)?

Il Ripristino Vertebrale Posturale è un metodo che, intervenendo sulla disfunzione del tratto cervicale superiore, mette il corpo nelle condizioni di autoregolarsi eliminando ogni forma di compenso messa in atto negli anni. Ne consegue che il corpo si ripristina a livello posturale riducendo o eliminando definitivamente i sintomi correlati.

Che cos’è la cervicale superiore?

La cervicale superiore è il tratto composto da Occipite, Atlante ed epistrofeo. L’Occipite è l’osso del cranio che si trova a diretto contatto con l’Atlante tramite i condili occipitali. L’Atlante (C1) è la prima vertebra cervicale. Fra i tre componenti del tratto cervicale superiore è quello che gioca il ruolo più delicato e nello stesso tempo primario. Il corretto posizionamento di questa vertebra è responsabile dall’allineamento corretto dell’intero midollo spinale, dei nervi che ne fuoriescono e del sistema scheletrico. L’ Epistrofeo (C2 o Asse) è la seconda vertebra cervicale, che permette la rotazione della testa, grazie alla sua particolare articolazione con l’Atlante.

Quali sono le cause di questa disfunzione?

Partiamo dal presupposto che una “sub-lussazione”del tratto cervicale superiore rispetto all’occipite può essere già presente dalla nascita. La posizione assunta dalla testa durante il parto può quindi portare, di per sé, ad un malposizionamento dell’Atlante, anche se le manovre ostetriche di trazione vengono eseguite con forza moderata. Inoltre ulteriori motivi possono essere: una caduta, un incidente, un colpo sulla testa, una postura scorretta, il riposare abitualmente su un letto/cuscino scomodo, un colpo di frusta etc. Possono quindi essere conseguenza di eventi traumatici, di traumi sportivi, o anche di più banali traumi alla testa e/o al collo per cause accidentali. Di per sé, molte delle nostre attività quotidiane possono essere causa di disallineamento.

Cosa comporta?

Una disfunzione del tratto cervicale superiore può anche, in alcuni casi, essere asintomatica per molto tempo.
Questo perché i sintomi che ne potrebbero derivare sono causati dalla tensione prolungata a cui sono sottoposti i muscoli profondi che hanno il compito di mantenere in posizione fisiologicamente corretta le vertebre rispetto al cranio. Più passa il tempo e maggiore è lo stress a cui sono sottoposti, motivo per la quale avviene una sorta di “calcificazione” spesso assimmetrica a partire dalla base del cranio che si ripercuote lungo tutta la colonna vertebrale fino ad arrivare ad influenzare il carico degli arti inferiori. Ecco che allora il corpo,che segue l’orientamento dell’atlante, si ritrova completamente in uno stato disarmonico provocando diversi sintomi spesso difficili da collegare tra loro. In altri casi i sintomi, invece,si potrebbero presentare dopo poco tempo dall’evento traumatico.

Quali sintomi potrebbero essere causati da questa disfunzione?

I sintomi che potrebbero derivare dal malposizionamento del tratto cervicale superiore sono molteplici. Dalla nostra esperienza potremmo affermare che i più comuni sono i seguenti:
- Cefalea muscolo tensiva
- Emicrania
- Vertigini o giramenti di testa
- Cervicalgia
- Vista offuscata o annebbiata
- Disturbi del nervo vago (svenimenti, nausea, tachicardia, disturbi gastro-intestinali)
- Mal di schiena
- Dolore all’anca o ginocchio
- Fascite plantare
- alluce valgo
- stanchezza cronica
- Intorpidimento degli arti
- Sciatica
Con questo non vogliamo dire che tutti questi disturbi dipendono solo ed unicamente da questa disfunzione ma ,qualora fosse presente, risulterebbe di fondamentale importanza ripristinare il corretto allineamento del tratto cervicale superiore onde evitare di sprecare tempo e soldi nel trattare semplicemente i sintomi in altre zone del corpo senza alcun risultato. I sintomi sono dei campanelli d’allarme che il nostro corpo mette in atto quando probabilmente qualcosa non sta funzionando nella maniera corretta. Correggere la causa scatenante è ciò di cui il corpo ha bisogno!!!

Spesso i problemi vengono a monte e non a valle!
In cosa consiste il Ripristino Vertebrale Posturale?

Il metodo di Ripristino Vertebrale Posturale prevede 2 sedute a distanza di circa 3 mesi l’una dall’altra.


Nella prima seduta:


1) Si effettua un’attenta valutazione clinica del soggetto. Nel caso in cui il soggetto risulti idoneo al trattamento si procede con la verifica dell’eventuale disfunzione cervicale. La valutazione di quest’ultima viene effettuata da uno specialista tramite palpazione delle vertebre coinvolte. In casi più complicati viene richiesta un’indagine strumentale possibile attraverso solo 2 esami: TC 3D o Cone beam.
2) Il soggetto si posiziona sul lettino e l’operatore procederà con il trattamento mediante l’utilizzo di strumenti ESCLUSIVI in Italia ad azione vibratoria. Essi entrando in frequenza con tutti gli strati muscolari permettono una distensione miofasciale completa.Sono in grado di eliminare contratture e compensi presenti da molti anni. Si parte dalla zona lombare fino ad arrivare alla base della nuca.
3) Una volta ricreata l’armonia muscolare di tutta la colonna vertebrale si procede con la rivalutazione della disfunzione cervicale.
4) Se confermata si procede con la parte finale: lo specialista identifica i muscoli profondi “calcificati” ed agisce in maniera focale con lo strumento per permettere il riposizionamento delle prime vertebre cervicali.

Nella seconda seduta:


1) Discussione dei risultati ottenuti fino a quel momento.
2) Verifica del corretto posizionamento cranio cervicale
3) Nel caso in cui la disfunzione non risultasse ancora corretta per effetto della memoria muscolare si procede nuovamente con il trattamento.
4) Nel caso in cui tutto risultasse ben posizionato viene effettuato un ulteriore trattamento dei muscoli della colonna vertebrale per facilitare il processo di autoregolazione e mantenere definitivamente i benefici ottenuti sul lungo termine.

Ci sono delle controindicazioni?
Le uniche controindicazioni al trattamento sono le seguenti:
1) portatori di pacemaker
2) assunzione di farmaci anticoagulanti come il cumadin
3) stato di gravidanza
4) presenza di neoplasie
Per quel che riguarda la presenza di artrosi, ernie o protusioni, protesi o presenza di placche: NON RAPPRESENTANO PER NESSUN MOTIVO DELLE CONTROINDICAZIONI AL TRATTAMENTO.
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