La kinesiterapia è indicata a seguito di un prolungato allettamento o immobilizzazione a causa di interventi chirurgici, traumi, patologie neurologiche, o in tutti i casi in cui il soggetto ha difficoltà a svolgere i normali movimenti e funzioni della vita quotidiana, per via di un problema articolare (ossa,tendini,legamenti), muscolare, o neurologico, sia riguardante il sistema nervoso centrale (SNC) che periferico.Kinesiterapia
La “kinesi” rappresenta un’ottima forma di terapia nella riabilitazione geriatrica proprio perché il suo fine ultimo è il recupero delle normali attività di vita quotidiana e il miglioramento delle autonomie del soggetto! Non l’esercizio in sé stesso..Alla kinesiterapia, o più semplicemente “kinesi”, spesso può essere associata: (sia prima che dopo) la massoterapia, i raggi infrarossi, la crioterapia o la fenomenale tecarterapia.. tale solo se usata da “mani sapienti” che sappiano coniugare all’effetto fisico-tecnologico, quello della manualità per mezzo di un bel massaggio, manipolazioni o appropriate mobilizzazioni. La kinesiterapia inoltre può essere distinta in tecnicamente in:
Passiva, quando è l’operatore, ovvero il terapista della riabilitazione, a muovere l’arto e a compiere il movimento (pzt 0 – Ft 100) Attivo-assistita, quando il movimento viene svolto dal paziente con l’aiuto del fisioterapista (pzt 50 – Ft 50) Attiva, quando il movimento viene svolto completamente e autonomamente da solo paziente (pzt 100 – Ft 0)ù Quest’ultima può essere a sua volta suddivisa in: assenza di gravità, quando il movimento viene svolto facendo strisciare l’arto su di un piano d’appoggio, senza sollevarlo, in modo che non agisca a suo svantaggio la F di gravità. Contro gravità, quando l’arto viene sollevato vincendo così la F di gravità.